Ed eccomi qua. Dopo aver presentato il blog alcune settimane fa, ho finalmente un po’ di tempo libero per scrivere un post come si deve.
Ovviamente non potevo incominciare quest’avventura da blogger, senza qualcosa di critico.
Mi è capitato oggi di rivedere su facebook un video di Silvia Valerio al Chiambretti Night che risale a questa primavera. Questo caso ritorna a galla di tanto in tanto ed avendone già sentito parlare fin troppe volte, ho deciso di proporre alla vostra attenzione le mie considerazioni in merito.
Innanzitutto, chi è Silvia Valerio e perché ha suscitato tanto (o poco, dipenda dai punti di vista) scalpore? Questa fanciulla, sconosciuta fino a qualche mese fa, è una normalissima studentessa universitaria di 20 anni con la passione per la scrittura. E fin qui, tutto bene. Amando scrivere ed avendo incominciato a buttare giù qualche riga fin da bambina, si iscrive alla facoltà di Lettere ed un giorno, chi sa dopo quale trauma infantile riemerso, decide di pubblicare un libro. Ed anche fin qui nulla di strano se non fosse che il titolo del libro è "C'era una volta un presidente – Ius primae noctus"! In questo “capolavoro”, la signorina Valerio rivela il suo sogno di “donare” la propria verginità (sempre se ancora vergine è) a Mahmoud Ahmadinejad, ovvero l’attuale presidente della Repubblica Islamica dell’Iran, un uomo di 54 anni che è più conosciuto come tiranno e dittatore con una posizione anti-americana ed anti-europea talmente accentuata, che perfino Bin Laden gliela invidierebbe. Non voglio poi nemmeno presupporre che considerazione possa avere quest’essere delle donne e della loro “posizione” nella società?
Ma la domanda qui sorge spontanea: che cosa porta una diciannovenne italiana, presumibilmente di buona famiglia, con un’istruzione alle spalle e tutt’ora in corso, a decidere di vendersi a quest’uomo sconosciuto?
La risposta secondo me è più che evidente. Niente ormai in questo paese fa scalpore. Siamo circondati perennemente dalle immagini di nudo, di sesso, di violenza, di droga, ma ormai le consideriamo appartenenti alla nostra società ed al nostro modo di essere. Non ci sorprendono più. Sono in televisione, alla radio, sui giornali, on-line e peggio ancora sono nelle scuole e per strada. Quelle barriere invisibili del secolo scorso sono venute a mancare e questo ha portato ad un’esplosione di tutto ciò che prima veniva visto come inadeguato e proibito. Finalmente ci sentiamo liberi e senza vincoli (cosa ancora poco vera, se vogliamo proprio essere sinceri) e diamo libero sfogo ai nostri impulsi.
Ormai perfino la televisione odierna sta diventando talmente satura di questa porcheria che la gente non sa più cosa inventarsi per farsi conoscere e notare. Ogni occasione nuova, pur esagerata, viene colta al volo. Questo è il caso della signorina Silvia che essendo “una tra le tante” ha deciso di farsi notare in un modo tutto suo.
Del fatto che tu voglia “donare” la tue verginità non ce ne può fregar di meno. Puoi anche andare a darla via gratis al primo essere umano di sesso maschile (o femminile, ognuno ha le sue) che passa sotto casa tua, a me la vita non cambia. Ma il solo fatto che una donna (in apparenza) intelligente, che dovrebbe essere fiera di se stessa e del genere che rappresenta, sfrutta la propria intelligenza per ricevere 15 minuti di gloria con questo metodo squallido, mi fa venire il volta stomaco.
Tanto più che ormai offrirsi al miglior offerente, sta quasi diventando di moda (si veda ad esempio quell’altra che dopo il Grande Fratello per mantenere un briciolo di popolarità, si era messa all’asta). E non si tratta di rimanere vergini fino al matrimonio, di conservarsi per il marito e bla bla. Si tratta di usare il proprio onore, il proprio orgoglio, come merce di scambio. Si tratta di donne che VOGLIONO diventare degli OGGETTI. Si tratta di ciò che sta diventando una norma per la nostra società. Si tratta di qualcosa che mi fa schifo.
E poi si parla di come le donne vengano maltrattate dagli uomini e di come quest’ultimi ci considerino solo delle lava-mutande. Ma se noi stesse ci mettiamo in condizione di essere definite troie e puttane a gratis e permettiamo loro di trattarci come tali? Ma di quale parità tra i sessi si può parlare in questo caso?
Gli uomini non sono più intelligenti delle donne. Però hanno una saggezza in più: non si svendono alle bancarelle come la merce della stagione passata!
P.S.
Nessun commento:
Posta un commento